Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Categoria: Manufatti lignei
Luogo: Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Oggetto: Gruppo ligneo raffigurante “Gesù sorretto da Angeli”
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, prima dell'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, prima dell'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, prima dell'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, durante l'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, durante l'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, durante l'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, durante l'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, durante l'intervento di restauro
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Gruppo statuario ligneo, Chiesa Santa Maria degli Angeli, Chivasso (TO)
Gruppo ligneo, dopo l'intervento di resaturo
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Descrizione:
Lo stato di fatto
Il gruppo ligneo situato all'interno della nicchia della Chiesa di Santa Maria degli Angeli si trovava in pessime condizioni a causa della forte presenza di insetti xilofagi ancora attivi, i quali nel tempo avevano provocato danni molto estesi, oltre che a contribuire in modo determinante ad indebolire le statue e tutta la struttura lignea al loro interno. Questo ha causato la rottura di molte parti originali, oltre che alla perdita di alcune porzioni di modellato.
Altra causa determinante dei fenomeni di degrado esistenti è stata la forte presenza di umidità stagnante presente all'interno della nicchia cui è conservata la statua, la quale essendo priva di ricambi d'aria, nel tempo ha determinato la nascita di rigonfiamenti del legno, provocando cosí spaccature degli assemblaggi interni con larghe e profonde fenditure, oltre che la scollatura di alcune parti.
Sono stati trovati sollevamenti e cadute di numerosissime scaglie di colore su tutte le superfici dipinte; l'intera superficie cromatica originale del gruppo risultava particolarmente scura e totalmente alterata a causa di un film superficiale composto da vecchi protettivi alterati e associati a strati di sporco sedimentati alla superficie stesse.
Il gruppo di statue nel tempo aveva subito diversi interventi di carattere manutentivo e di riparazione di parti rotte a seguito delle sollecitazioni e vibrazioni arrecatogli durante l'uso processionale. Questi interventi effettuati con tecniche assai grossolane erano principalmente chiodature, in qualche caso associate all'aggiunta di rinforzi in ferro sotto forma di piattine in ferro e/o fili di ferro legati per tenere assieme le parti rotte. Tali elementi risultavano completamente arrugginiti e in qualche caso la ruggine aveva corroso il legno circostante a causa di fenomeni di marcimento del medesimo.
Il basamento della statua sul quale risultava essere fissato tramite grosse viti il Cristo, risultava sfondato per la rottura dell'assito. Anche la statua dell'Angelo che sorregge il Cristo nella parte retrostante aveva il supporto sfondato a seguito anche di nuovo del marcimento del sistema di fissaggio composto da un grosso perno in ferro cui va ad inserirsi nel polpaccio destro e avvitato con grosso bullone alla base stessa.
Gli interventi di restauro
Come prima operazione si è dovuto portare la statua fuori dalla nicchia in cui era situata con estrema delicatezza di tutti i componenti tra cui le varie parti rotte staccate fra loro e legate assieme anche con fili di ferro. Una volta smontate le sezioni, sulle superfici cromatiche sono state effettuate delle operazioni di velinatura con carta giapponese e fissativo reversibile a derivazione acrilica, al fine di bloccare i sollevamenti dello strato preparatorio e della pellicola pittorica in pericolo di caduta per evitare la caduta stessa. Gli elementi sono stati imballati in loco con carta velina e pluribol a bolle d'aria e l'opera è stata trasportata presso il nostro laboratorio con mezzo attrezzato.
Dopo aver documentato lo stato di conservazione, sono state asportate le velinature applicate in precedenza e successivamente l'opera è stata sottoposta alla rimozione dello sporco superficiale incoerente con pennelli morbidi; successivamente il legno della statua è stato sottoposto ad un intervento antitarlo con camera a gas chiudendo il manufatto in nailon, oltre che con liquido Xilamon dato a pennello e iniettato tramite iniezioni nelle gallerie scavate dagli insetti stessi
Associando questi trattamenti, si è consentito di eliminare gli insetti xilofagi ancora presenti nel legno, permettendo cosí di evitare in futuro possibili altri attacchi. Tutti i problemi degli incastri sono stati risolti attraverso delle operazioni specifiche per il ricongiungimento delle parti con incollaggio con colla a derivazione acetovinilica, in alcuni casi inserendo anche elementi lignei e perni di rinforzo. Successivamente si è provveduto a fissare la pellicola pittorica e il consolidamento dello strato preparatorio e del colore con problemi di distacchi e sganciamenti dal supporto originale con infiltrazione nei distacchi di collante adatto.
La pulitura della pellicola di colore originale è stata effettuata dopo aver eseguito in precedenza alcuni test di solubilità delle sostanze soprammesse; questo ha permesso di individuare la miscela di solventi più adattati assieme alla tecnica migliore. In accordo con la D.L. è stato concordato di effettuare nelle mancanze più grandi quali fessure e crepe delle stuccature a livello con pasta di legno, mentre le mancanze più piccole e meno profonde sono state stuccate sempre a livello. Per quanto riguarda le dita mancanti della statua, la D.L. ha voluto ricostruirle mediante l'utilizzo di pasta di legno modellata a mano e successivamente ancorate con dei perni indotti negli stessi fori utilizzati per connettere le dita lignee originali.
Lo strato preparatorio è stato ricostruito con stesure incrociate di gesso di Bologna e colla ad origine animale; la base su cui era fissato l'angelo e che risultava sfondata, è stata rinforzata con aggiunta di nuovi elementi di legno trattati preventivamente anch'essi con antitarlo; l'azione dei tarli associata all'umidità assorbita dal legno, avevano reso in generale il legno molto spugnoso e assolutamente privo di resistenza, per cui il legno è stato consolidato con ripetute applicazioni di liquido consolidante in crescente diluizione e a base di resina acrilica.
La grossa lacuna della gamba destra dell'angelo più grande che sorregge il Cristo è stata rinforzata con innesti in legno e stuccata per poter consentire, come in origine, l'inserimento del perno che fissava la statua stessa alla base.
Tutta la base è stata rinforzata con elementi lignei per evitare un altro sfondamento considerando il notevole peso di tutto il gruppo ligneo. Successivamente è stata effettuata l'integrazione pittorica delle lacune e delle abrasioni degli stati pittorici mediante colori acquerello e con tecnica mimetica (abiti, incarnato, base) mentre per altre zone (dita della mano e del piede del Cristo) è stata utilizzata la tecnica a tratteggio. Su tutta la superficie è stato, infine, steso un protettivo finale adatto.