Cappella Marchionale, Revello (CN)
Categoria: Affreschi
Luogo: Revello
Oggetto: Restauro affreschi della Cappella Marchionale, Revello (CN)
Descrizione:
Tutte le superfici affrescate della Cappella, risultavano completamente alterate con tonalità cromatiche del tutto “artificiali” a causa di un film scuro superficiale composto da fissativo alterato di derivazione acrilica applicato durante il precedente restauro effettuato alla fine degli anni 70. Questa “patina” con il tempo, per effetto della cristallizzazione, è stata uno dei fattori che ha contribuito alla nascita dei principali fenomeni di deterioramento e di degrado rilevati sul ciclo pittorico, ed in particolare, è stata la causa dei numerosi problemi di microsollevamenti e di distacchi della pellicola pittorica originale.
Sono state effettuate un totale di n.8 analisi scientifiche su campioni di diverso colore e malte di diverso tipo. L'intonaco e l'intonachino di supporto agli strati pittorici risultavano in molti punti distaccati e in qualche caso anche sollevati dal supporto murario; facendo un breve calcolo era possibile quantificare che all'incirca il 30-40% dell'intera superficie presentava problemi di adesione. Tutte le stuccature effettuate durante il restauro degli anni '70 nelle lacune d'intonaco e nelle numerose crepe anche profonde risarcite sulla volta e sulle pareti, risultavano realizzate con malta a base di gesso di colore giallo miscelato a sabbia. La scelta di usare questo materiale è stata anch'essa una delle ulteriori cause di deterioramento e della mal conservazione degli affreschi.
Nel tempo, dove lo spessore del gesso ha assorbito delle percentuali di umidità maggiori filtrate a causa di diversi motivi in modo capillare o dall'esterno, o dalla volta, oppure, per fenomeno di elevata e persistente ristagno di umidità ambientale, questi fattori hanno scatenato la nascita e la formazione di diffusione di sali proprio nello spessore della malta cui hanno invaso anche le aree affrescate originali circostanti, provocando tutta una serie di distacchi e di decadimento del materiale sia originale che non.
Notevole anche la quantità di integrazioni pittoriche trovate sulle superfici ed effettuate durante l'ultimo restauro sia con tecnica a rigatino (in qualche caso anche molto grossolano), che in velature a tono. Anche le superfici cromatiche originali nelle vele sulle tre campate delle volte erano quasi completamente nascoste da spesse ridipinture effettuate per mascherare i difetti cromatici originali e le lacune presenti.
Prima di effettuare ogni altro intervento, nella cappella è stata effettuata una campagna di studio e di osservazioni delle superfici cromatiche con stereomicroscopio accessoriato con obbiettivo 10”, al fine di documentare i particolari significativi del degrado, della composizione dei materiali costituenti, l'individuazione della localizzazione delle porzioni di colore originario superstite, e l'individuazione dello spessore della stesura di resina sintetica cui aveva alterato la lettura cromatica dell'opera.
Le tecniche di restauro che hanno interessato gli affreschi sono state la rimozione dei depositi superficiale, l'esecuzione di ulteriori test per la solubilità del fissativo cristallizzato e l'ancoraggio e la sistemazione delle parti staccate e pericolanti. A seguito delle operazioni atte a svolgere un preconsolidamento degli affreschi, è stato svolto il consolidamento vero e proprio al fine di ristabilire una definitiva adesione tra supporto murario ed affresco. La rimozione dei sali è stato certamente uno degli interventi più delicati. La “barriera” creata dalla patina di fissativo, la malta di gesso utilizzata nel precedente restauro come riempitivo dei vuoti lasciati dagli intonaci staccati, assieme all'umidità ambientale o filtrata in qualche modo dalle pareti e dalla volta, sono stati tutti fattori scatenanti la nascita dei processi di solfatazione e cristallizzazione degli abbondanti sali esistenti.
Per le formazioni dei sali presenti sulle altre superfici nella cappella, ed in particolare sulle pareti a sinistra sul primo costolone, sulla parete in alto, sull'arco e sul sottarco, sono state rimosse con impacchi di seppiolite e acqua demineralizzata.
A seguire sono state poi eseguite operazioni di pulitura, stuccatura e integrazione pittorica sia sulle pareti che sulla volta. Rimuovendo il fissativo dalle superfici, il 90 % delle integrazioni pittoriche effettuate nel precedente restauro sono state rimosse; valutata la situazione, in accordo con la D.L. si è concordato di limitare le integrazioni alle lacune e i disturbi maggiori.